Paolo Orlando
Alla conquista del mare di Roma. Diario 1904-1923


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ed un Maggiore che, novello San Martino, voleva cedermi il suo cappotto di pelliccia. Lungo la via Ostiense, soffermandoci nei punti più interessanti, faccio osservare gli iniziati lavori della ferrovia, spiego il tracciato delle singole opere, specialmente quello del grande canale marittimo e indico la posizione del porto interno nei prati di San Paolo. Ad Ostia Nuova faccio percorrere le principali strade già costruite: « il Viale Lungomare », il « Viale delle Automobili » ed il « Viale della Pineta». Lungo il « Viale della Pineta », in un tratto dove non ancora è consolidata la massicciata, e dove S. M. ha voluto si proseguisse ugualmente, le ruote posteriori dell'auto si sono affondate nella sabbia ed abbiamo dovuto scendere. Mentre il Maggiore andava al vicino campo di concentramento di prigionieri a chiamare alcuni soldati della scorta, S. M. ha voluto aiutarmi a mettere una tavola sotto una delle ruote posteriori, mentre i Generali Cittadini e Clerici ne mettevano una sotto l'altra ruota. Mi è dispiaciuto non poter prendere una istantanea per tramandare la figura del Re Vittorio Emanuele III, che, primo soldato d'Italia e circonfuso dell'aureola gloriosa della vinta guerra, nobilita con naturale semplicità l'umile lavoro compiuto poi dagli accorsi fanti. Visitati i lavori dell'Ospizio Marino e della Basilica, conduco S. M. al Canale di Fusano sino alla foce in mare. Qui, discesi dall'auto, spiego, coi disegni alla mano, il piano del porto e del canale; indico la zona di terreno da espropriare, ecc.