Carlo Piola Caselli
Ricordi storici, risorgimentali ed europeistici
nell'Archivio Piola Caselli


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     Figlio di Domenico e di Rosa era Antonio Pronsato, il quale ha sposato Catalina, ovvero Caterina, figlia di quel valoroso maggiore della legione, Antonio Zonza, (52) morto in combattimento (1878) nel respingere un attacco di indios al fortino Pavòn. (53) Invece Virginia era figlia di Paolo Pronsato, mancato prematuramente, come del resto sua moglie Maria Cavallo, di un’altra famiglia legata alla legione.
     Paolito, pur avendo frequentato il convitto militare (coetaneo e compagno di classe di Edoardo Gemelli, divenuto poi Agostino, fondatore della psicologia sperimentale adottata anche dall’esercito), non ha abbracciato la carriera militare, a causa di una pronunciata semisordità, strascico della febbre tifoide che aveva contratto da bambino e che aveva portato alla tomba sua madre: si è perfezionato in matematica, fisica, chimica e scienze naturali. La sua cultura era vasta e di carattere enciclopedico, il suo modo di scrivere molto preciso ed analitico, perciò risulta particolarmente interessante il suo carteggio, concernente in gran parte la vita militare, ossia la corrispondenza intrattenuta con i due figli maschi, oltre alle relazioni epistolari con lo zio Panizzardi e con i cugini Renato Piola Caselli,Vacca Maggiolini, Visconti, Zoppi, De Stefanis.
     Il gen. Renato ha avuto un figlio, Renato Alessandro, assai valoroso, tanto che il padre gli doveva mettere le sentinelle, affinché non si avventurasse in perigliose azioni non programmate. Ha poi sposato un’americana e si è trasferito nel Missisipi, nei possedimenti materni. E’ poi rientrato in Italia con l’esercito di liberazione, potendo così riabbracciare l’anziano suo padre, che i tedeschi volevano internare, dicevano, per motivi di sicurezza, ma fortunatamente era riuscito a sfuggire alle loro premurose attenzioni! Una delle due figlie, Teresa, ha sposato Livio dei march. d’Ayala Valva, fratello del valoroso ten. col. Carlo, il quale ha sposato Jeanne Rossi del Barbazzale, predicato derivante dal finimento del cavallo, nell’arma concessa al suo antenato da Carlo II d’Angiò per le sue gesta.

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(52) ) Zonza era originario della Sardegna: a La Maddalena ebbero la med. d’o. al v.m. Cesare (1809) e Tommaso Zonza (1811).

(53) ) Dove era rimasto famoso il saluto inviato da Garibaldi “avete combattuto valorosamente” in occasione della precedente battaglia del 15 settembre 1861.