Carlo Piola Caselli
Ricordi storici, risorgimentali ed europeistici
nell'Archivio Piola Caselli


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     Infatti, il 1° agosto 1935, richiamato, su richiesta, aveva assunto il comando del 224° battaglione complementi della div. mobilitata Gran Sasso a L’Aquila, il 23 settembre si imbarcavano a Napoli ed il 6 ottobre sbarcavano a Massaua. Il 15 gennaio 1936 passava al com. del 3° battaglione mitraglieri del 14° regg. fant. Pinerolo (div. Gran Sasso) schierato sulla piazza di Axum. Ai primi di luglio veniva prescelto dall’ecc. gen. Guzzoni governatore dell’Eritrea per esser assegnato alla reggenza del commissariato dell’Acchelè Guzai (Addì Caièh), per un anno, passando alla dipendenze del Governo dell’Eritrea, quale ufficiale superiore in servizio politico amministrativo, poi dal 23 luglio 1936 al 16 novembre 1937 veniva incaricato della costituzione e direzione dell’ufficio contingentamento in Asmara, quindi dal 17 novembre 1937 al 31 gennaio 1941 gli veniva affidato il commissariato del Bassopiano Occidentale ad Agordat, la regione più vasta dell’Eritrea, di 45.000 chilometri quadrati, confinante con il Sudan Anglo-Egiziano, poiché univa, secondo le note caratteristiche, “alla signorilità del tratto una profonda conoscenza degli usi e consuetudini locali” che lo rendevano “particolarmente adatto per l’incarico politico amministrativo”, occupandosi anche della direzione affari economici e comunicazioni (Ufficio Autoveicoli). Il 10 maggio 1938 era avvenuto l’attacco di Biacundi (Barentù), venendo ferito da colpi provenienti dall’altra sponda del Setit, per il quale episodio ha ricevuto la med. d’a. al v.m. Il 31 gennaio 1941 ripiegava su Asmara, sfuggendo alla cattura da parte delle truppe alleate che in quel giorno erano arrivate ad Agordat: i bombardamenti ai quali è stata sottoposta la città sono stati 19 essendo rimasta sotto il tiro delle artiglierie avversarie dal 25 al 31 gennaio 1941. Dal febbraio 1941 al 30 giugno 1943 ha espletato l’incarico di giudice conciliatore ad Asmara, con il grado di colonnello. Ormai però controllando gli inglesi tutta l’attività politica ed amministrativa non era facile conservare un punto di equilibrio. Imbarcatosi a Massaua il 6 o l’8 luglio 1943 con la moglie, sul piroscafo “Giulio Cesare”, rimpatriava con l’ultimo convoglio della Croce Rossa, (49) costretto a compiere la circumnavigazione dell’Africa, non potendo transitare per il canale di Suez, sbarcando finalmente a Taranto il 31 agosto 1943.

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(49) ) Altri rimpatri erano avvenuti col “Vulcania” e col “Duilio”.