Giuseppe Alessandro Piola Caselli
(1825-1910)


Giuseppe Alessandro Piola Caselli

Giuseppe Alessandro Piola Caselli
Comandante della nave corazzata Ancona
della battaglia navale di Lissa


Lettera di Cavour

Lettera di Cavour al Comandante Piola
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Lettera di Cavour

Lettera di Garibaldi al Comandante Piola, 1860
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      Giuseppe Alessandro Piola Caselli (Alessandria 13 giu.1825 - Torino 7 mag.1910) avuto il beneplacito di Sua Maestà nell’udienza del 9 feb.1839 veniva ammesso alla regia scuola di marina di Genova il 1° lug. per divenire guardia marina di 2.a cl. il 1° gen. 1843, iniziando così la sua carriera, sulla corvetta Aurora, con una campagna velica nei mari della Grecia, poi con una missione sul brigantino Daino in Levante ed al Mar del Plata, per rientrare per la prima guerra d’indipendenza; il 16 ott.1849 diveniva comandante della regia cannoniera Sentinella facente servizio postale con la Sardegna, sulla San Giovanni andava a Tangeri e Tunisi, dove tutto lo stato maggiore veniva presentato al Bey, poi ancora in Levante, nuovamente al Plata, in Crimea e in Egitto, ten. di vasc. dall’11 febbr. 1859, quindi partecipava alla campagna di Crimea ed alla seconda guerra d’indipendenza (*).
     A questo punto, anche la sua figura passa dalla storia prettamente militare alla storia d’Italia. Infatti, facendo la spola, tra Cagliari e la Sicilia, con l’avviso a vapore Authion, aveva avuto modo di contattare molta elite rivoluzionaria siciliana e di annodarla a Cavour, così attento e solerte. Garibaldi, che ha compiuto la spedizione dei mille, insisteva per averlo a Palermo, scegliendo un amico, conosciuto in America Latina e rivisto sulla fregata San Michele Arcangelo, che indubbiamente gli avrebbe fatto gioco, osservatore di rivoluzionari ma non invischiato, zelante verso di loro ma ligio al proprio dovere di ufficiale della marina del Regno di Sardegna, figlio di un consigliere di Sua Maestà, quindi un anello di garanzia verso la corte nello spendere le dotazioni assegnate all’impresa. Partiva per Torino ma Cavour, ricevutolo, si dichiarava contrario che un ufficiale si gettasse in simile avventura, percui Piola Caselli se ne tornava, in treno, a Genova, affranto, quando, salito a bordo, trovava il telegramma dello statista che, forse anche sollecitato da altri, gli dava il suo placet, purché si dimettesse, pro-tempore. Diveniva così ministro della marina nel governo dittatoriale di Garibaldi in Sicilia, dove ha dovuto lavorare moltissimo per pagare la flottiglia di barche, per lo più da pesca, necessaria per passare lo stretto e poter quindi risalire la penisola. Ma non si è limitato a fare il burocrate: a bordo del Tukery ha assalito il vascello borbonico Monarca, ancorato nel porto di Castellammare di Stabia, per scuotere la marineria delle Due Sicilie, ritrovandosi l’artiglieria portuale addosso, ed incorrendo in un’avaria. Per conto del proprio governo d’origine ha poi fatto della ambascerie molto delicate a Garibaldi1. Cavour però non tollerava che le benemerenze di Piola Caselli gli consentissero di scavalcare i colleghi, percui preferiva decorarlo del meritatissimo O.M.S. ma rientrasse nei ranghi; quindi diveniva capo di S.M., compiva altre missioni, in Portogallo, veniva promosso capitano di fregata dall’8 mar. 1863, andava negli Stati Uniti e poi in Inghilterra
      Al comando dell’Ancona prendeva parte valorosamente al combattimento di San Giorgio e di Lissa, ma si ritrovava con un incendio a bordo. Seguiva poi lo squallido processo Persano, un atto dovuto, che rendeva però l’ammiraglio capro espiatorio della difettosa integrazione delle forze italiane, dei troppi attriti, come nell’episodio del Tukery verso il Monarca, legato alle catene. Dall’archivio Piola Caselli son stati tratti i due volumi di Domenico Guerrini, Come ci avviammo a Lissa, e Come arrivammo a Lissa, con una dettagliata panoramica dei grandi eventi di cui è stato protagonista. Nell’estate del 1867 ha avuto l’ingrato compito di dover incrociare lungo le coste tirreniche per impedire uno sbarco di Garibaldi e si sfogava, facendo del sarcasmo misto ad ironia, nel dare tutte le rassicurazioni del caso. Ha poi avuto vari importanti incarichi, come possiamo leggere nei fascicoli successivi1, nel 1874 a Barcellona e a Tunisi, comandante della Maria Pia dall’apr. al 15 giu.1875 e della divisione sott’ordine dal 16 giu.: possiamo osservare che, da quell’anno, la flotta militare italiana era la seconda del mondo! Dal 16 lug.1878 all’11 sett.1879 era contrammiraglio comandante la divisione navale, prima sulla corazzata Roma e poi sulla Venezia, poi tra i fondatori dell’Accademia Navale di Livorno.
      Giuseppe Alessandro per il suo eroismo aveva fatto innamorare di se la giovanissima contessina russa Olga Uvarov, figlia del ciambellano dello zar, di cui era rimasta orfana, e della principessa Gorciakov2, entrambe famiglie ricordate anche in Guerra e pace. (dal Bollettino dell'Archivio dell'Ufficio Storico SME, 2010)

      (*) Sul ruolo è registrato Alessandro Giuseppe, anziché Giuseppe Alessandro, la via dedicatagli ad Ostia è intitolata Alessandro, lui generalmente firmava Giuseppe Piola, gli atti ministeriali lo chiamano Piola, poi Alessandro Piola Caselli, mentre nei vari necrologi e negli articoli commemorativi è chiamato unanimemente Giuseppe Alessandro Piola Caselli e così nel certificato di morte, fornito dalla scrivente al ministero, per chiudere la pratica!