Dott.ssa Paola Olivanti
Gli scavi di Ostia negli anni della “Pro Roma Marittima” (1907-1924)


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     Erano passati pochi anni dalla costituzione del Comitato “Pro Roma Marittima” quando, sul finire del 1907, Dante Vaglieri (1. DIA PROFESSORE), il noto epigrafista e archeologo della Regia Soprintendenza alle Antichità di Roma, venne assegnato alla Direzione degli Scavi di Ostia.
     Al suo arrivo il quarantaduenne Vaglieri trovò un campo di scavi devastato da secoli di sondaggi casuali, volti quasi esclusivamente alla ricerca di oggetti antichi per il grande collezionismo, e alcuni limitati interventi della seconda metà dell’Ottocento (2-3. 2 DIA CAPITOLIUM SCAVI PIO IX) (da P.E.Visconti a P.Rosa, R.Lanciani, G.Gatti, L. Borsari) che poco avevano potuto fare per mancanza di pianificazione o di fondi. Questa constatazione del Vaglieri determinò l’inizio di un periodo di grande impegno scientifico e organizzativo, interrotto solo dalla morte precoce (48 anni) il 13 dicembre del 1913.
     Nella prefazione al volume di L. Paschetto Ostia colonia romana del 1912, lo stesso Vaglieri enunciava il suo programma per il proseguimento delle indagini nell’area della città antica:
     “Triplice è il mio programma e sotto questo triplice punto di vista considererò questi scavi:
     1) completare lo scavo degli edifizi precedentemente non messi del tutto alla luce, curando insieme la conservazione di tutte le rovine già scavate;
     2) congiungere i singoli gruppi di rovine;
     3) facendo degli scavi in profondità ed esaminando i minimi particolari, chiarire lo svolgimento della storia di Ostia”.