Paolo Orlando
Alla conquista del mare di Roma. Diario 1904-1923


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     Nessun incidente spiacevole tra la folla, nč proteste all'incomodo passaggio delle nostre vetture; tutti i volti sono sorridenti, gli animi esultanti e fraterni i sentimenti. Si prende tutto con allegria, a tutto ci si adatta nella esaltazione dell'amore della patria, nell'entusiasmo per la gloriosa fine della guerra. Dal balcone del Palazzo Reale spettacolo grandioso: la piazza e le vie a vista d'occhio sono letteralmente ricolme di popolo e coperte di bandiere. Molti piangono di commozione.
     La dimostrazione di oggi č stata ancora pių impressionante di quella del 24 maggio 1915.


     15 Novembre 1918
     Sono ad Ostia Nuova col tenente del Genio Militare Ing. Caiani ad organizzarvi l'impianto dell'accampamento per 5.000 prigionieri accordatimi dal Comando d'Annata.

     19 Novembre
     Il Consiglio dei Ministri ha deliberati in questi giorni provvedimenti atti al finanziamento di opere pubbliche. Fra essi vi č l'autorizzazione alla Cassa Depositi e Prestiti di impiegare 500 milioni in mutui alle pubbliche amministrazioni. Oggi stesso ho presentato domanda alla Cassa per il finanziamento della ferrovia, la cui costruzione potrei cosė iniziare pių sollecitamente e condurre con la pių grande vigoria.

     20 Novembre
     Riapertura del Parlamento. Assisto alla seduta del Senato: parlano il Presidente Adeodato Bonasi ed il Primo Ministro Orlando. Entusiasmo nell'aula e nelle tribune, ma non tanto quanto nella storica seduta del 1915 per la dichiarazione di guerra all'Austria-Ungheria,

     21 Novembre
     Sono a Borgo Acilio, Ostia Antica ed Ostia Nuova coi funzionari tecnici del mio ufficio, col Tenente Colonnello Battinali ed il Tenente Caiani, per definire la sistemazione dei due campi di prigionieri: uno di 2.000 a Borgo Acilio per i lavori della ferrovia; l'altro di 3.000 ad Ostia Nuova per i lavori di risanamento e di sistemazione generale della zona litoranea su cui sta per rinascere Ostia. Tanti operai terrazzieri non avrei trovato a Roma, nč fuori, ed in ogni caso il loro salario sarebbe stato proibitivo per la natura speciale dei miei lavori. Le grandi opere pubbliche gli antichi romani costruivano pure alla fine delle guerre impiegando prigionieri non ancora restituiti e legionari non ancora congedati.