Paolo Orlando
Alla conquista del mare di Roma. Diario 1904-1923


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     20 Dicembre
     (Domenica). Faccio incominciare lo smontaggio del chalet che impiantai nel 1907 allo sbocco sul mare del « viale del Comitato » e che tanto mi servì a far vedere a tanta gente esistere il mare veramente vicino a Roma.
     Lo faccio trasportare alla foce del Canale di Fusano ove il Genio Civile mi ha concesso in affitto una parte di quel terreno che già gli diedi in concessione. Trasferisco lo chalet fuori della proprietà comunale di mia giurisdizione per due motivi: primo, per dare l'esempio ai proprietari di baracche renitenti a sgombrare il terreno ; secondo, perchè non voglio siavi interferenza di cosa mia privata con quelle del pubblico amministratore.

     1° Gennaio 1915
     Col Sindaco e la Giunta a presentare gli auguri ai Sovrani e alla Regina Madre. S. M. il Re mi domanda notizie del mio lavoro. Gli comunico che presto potrò incominciare a costruire la nuova Ostia colle sinora dispregiate spoglie di Ostia morta, cioè, a costruire le strade coi rottami provenienti dagli scavi e che sinora si scaricano nel Tevere come materiali di rifiuto. Otterrò così duplice vantaggio: possibilità di continuare la scoperta di Ostia Antica nel momento in cui non devonsi chiedere nuovi stanziamenti di fondi allo Stato, impegnato nella preparazione della inevitabile guerra; facilità finanziaria e tecnica della costruzione di Ostia Nuova, lontanissima da cave di pietra, mentre sono deficientissimi i mezzi di trasporto.
     Le ho pure comunicata l'approvazione del progetto del porto da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, e fatto l'augurio che S. M. possa fra non molto tempo inaugurare i lavori della grande opera suscitatrice dei nuovi altissimi destini della Capitale.