Dante Vaglieri alla Direzione degli Scavi di Ostia Antica (1908-1913) (1)
I primi interventi voluti e finanziati dallo Stato Italiano ed affidati a Rodolfo Lanciani (1877-1889) segnarono per l’archeologia ostiense una breve stagione piuttosto proficua, per quanto ancora priva di un progetto preciso che coordinasse campagne successive, affidata come era alle sole capacità organizzative ed alla volontà dello stesso Lanciani. (2) Per i successivi 17 anni Ostia fu trascurata dal mondo scientifico (e dal Governo Italiano), con l’eccezione di pochi e limitati sondaggi effettuati da Luigi Borsari e Giuseppe Gatti tra il 1897 ed il 1905. (3)
Non restano molte tracce del lavoro di Luigi Borsari, con l’eccezione di un intervento che oggi definiremmo “di emergenza”, mirato al recupero di marmi (frammenti di sculture e di iscrizioni), a seguito della piena del Tevere del marzo 1892, quando furono allagate e distrutte le strutture (già pericolanti) sulla riva sinistra del fiume, tra il quartiere dei magazzini alle spalle del Capitolium e i c.d. Navalia. (4) Dai pochi scritti lasciati da Borsari e dalle periodiche “Relazioni Quindicinali” inviate dai custodi degli scavi al Direttore e da questi trasmesse al Direttore Generale (Corrado Ricci) (5) possiamo desumere che nelle sue intenzioni dovesse essere il proseguimento degli scavi di Lanciani, ma contemporaneamente apprendiamo che il progetto non ebbe seguito, probabilmente perché le energie finanziarie della Regia Soprintendenza alle Antichità di Roma erano assorbite in quegli anni dalle indagini di Boni nel Foro Romano. Gli interventi infatti furono limitati alla zona già parzialmente indagata da Lanciani, compresa tra via della Fontana e le terme di Nettuno. (6)
* * *
(1)
La ormai lunga collaborazione con il Settore Archivi e Documentazione (Catalogo, Archivio Fotografico, Archivio
Disegni) della Soprintendenza Archeologica di Ostia mi ha permesso di accedere al materiale che verrà presentato in
questo contributo: un ringraziamento sincero va al Soprintendente, dott.ssa Anna Gallina Zevi, per la consueta
disponibilità, e alla dott.ssa Elizabeth J. Shepherd, che dirige quel settore, per la liberalità con cui mette a disposizione
la documentazione e per avermi consigliata ed incoraggiata in questo particolare indirizzo di ricerca.
(2)
Per gli importanti, ancorché limitati interventi di Rodolfo Lanciani, si veda il contributo di F. Panico in questi stessi
Atti.
(3)
In mancanza della documentazione di archivio relativa a questi anni, ci si è rifatti alle relazioni pubblicate su Notizie
degli Scavi e ai pochi cenni editi sul Bollettino Comunale. Complessivamente le notizie sugli interventi effettuati
nell’area della città antica in quegli anni sono abbastanza scarne e confermano l’impressione di interventi occasionali e
non programmati.
(4)
L. Borsari, ‘Ostia. Nuove iscrizioni latine, rinvenute nell’area dell’antica città’, NSA 1892, 161-162.
(5)
Archivio Storico SAO, Relazioni quindicinali……
(6)
L. Borsari, Ostia. ‘Nuove scoperte tra il teatro e la stazione dei Vigili’, NSA 1897, 519-528. Si veda inoltre quanto
dichiarato dallo stesso Borsari in un momento immediatamente successivo alla sua presenza ad Ostia: L. Borsari, Ostia
e il Porto di Roma Antica, a cura del Comitato “Pro Roma Marittima”, Roma 1904, spec. 30-31:“Accennerò infine agli
scavi del 1897, con i quali, sgomberando dalle macerie e dagli enormi scarichi l’area centrale della colonia, io intendeva
rintracciare le strade principali e seguirne l’andamento, per conoscere così la ripartizione delle isole o quartieri della
città. Ed ebbi la sorte di scoprire una larga strada [via della Fontana]…Questo programma di scavi, connesso con l’altro
relativo al generale restauro dei monumenti ostiensi, per varie ragioni non poté essere proseguito con quella attività e,
soprattutto, con quei mezzi che l’importanza della sepolta colonia richiede…”. Questo testo fu letto da Borsari durante
una conferenza tenutasi al Collegio Romano il 16 aprile del 1904, nel quadro di una serie di iniziative messe in atto dal
Comitato “Pro Roma Marittima” (che si era appena costituito) per sensibilizzare organi di Governo e pubblica opinione
al progetto relativo al prolungamento della via Ostiense fino al mare e alla realizzazione della ferrovia Roma-Ostia
mare, necessari per la creazione di una “Nuova Ostia” sul lido.
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