Carlo Piola Caselli
La corazzata Avérof varata a Livorno


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La battaglia navale di Ellis (o dell’Ellesponto)

     Quando nell'estate del 1912 il primo ministro Elefterio Venizelos ha informato Paolo Cunduriotis che, in vista del conflitto, gli affidava il comando della flotta dell'Egeo, questi ha risposto: “La ringrazio Eccellenza. Compirò il mio dovere fino all'ultimo respiro”. Pochi mesi dopo, la previsione del capo del governo diveniva realtà.
     Il 5 ottobre 1912 alle ore 13,30 la flotta greca partiva dal Fàliro (nei pressi del Pireo), diretta non al porto di Oréon in Eubea, bensì nell'isola di Limni, nella rada naturale davanti ai Dardanelli: Cunduriotis aveva scelto questa base perché più vicina al luogo del prevedibile scontro: (133) infatti, con estremo coraggio, si era avvicinato il più possibile alla bocca del leone, quasi a volerlo sfidare, ed in 24 ore la flotta aveva raggiunto questa posizione. (134)
     All'alba del 3 dicembre secondo il calendario greco, dal ponte dell’ Avérof, l'ammiraglio Cunduriotis, con il legno della Santa Croce al petto, confidando nell'aiuto di Dio, con l'augurio del Re, nel nome del diritto delle genti, é intento ad osservare i movimenti delle flotta avversaria, quindi passa ad arringare l'equipaggio: “è giunta la nostra ora, ragazzi. Ricordate il combattimento del 1821. Spezzeremo gli infedeli, Dio è con noi”. Subito dopo, accompagnato dal cappellano della nave, l'archimandrita Dafno, scende dal ponte e gira per tutta la corazzata, incoraggiando l'equipaggio intento ai propri servizi di bordo. Sulla tolda dell'Avérof, aperta al vento e al mare, è visibile ancora oggi una cappella, dedicata a San Nicola, con belle icone bizantineggianti. L'officiante a bordo aveva un duplice ruolo poiché, nelle ore libere dei turni, impartiva ai marinai lezioni di scrittura e di cultura.

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(133) Ibid., p. 43.

(134) Per i particolari della dislocazione della flotta ed i movimenti di essa, P. KARIKAS (Π. ΚΑΡΙΚΑΣ), Ibid., pp. 44-45.