Carlo Piola Caselli
La corazzata Avérof varata a Livorno


Pagina 1 di 72       

%


L'ingegno italiano per la Grecia

Due vite parallele: Erode Attico e Giorgio Avérof

     Chi era Giorgio Avérof? E' stato un grande mecenate, dapprima dei giochi olimpici e poi, soprattutto, nell'acquisizione da parte del governo greco della corazzata intitolata al suo nome.
     Vi è un curiosissimo parallelismo con un altro mecenate greco dell'antichità, Erode Attico, al quale è intitolato il teatro alle pendici dell'Acropoli, da lui fatto costruire, famoso ancor oggi per le opere liriche che vi vengono rappresentate.
     Erode Attico nacque nel 103 d.C., da una famiglia di Maratona, ma il suo vero nome era Tiberio Claudio. Suo nonno, Ipparco, era non ricco, ma ricchissimo, aveva accumulato circa dieci tonnellate d'oro che l'imperatore Domiziano gli confiscò, non avendo fatto in tempo a nasconderle. Le ricchezze che riuscì a salvare e a mettere a frutto, tuttavia, erano tali che Erode era considerato uno dei personaggi più in vista di Atene.



Giorgio Avérof

    


Erode Attico

     Erode Attico, figlio unico, nacque in una “culla d'oro”: anche se tutte queste ricchezze avite erano velate di mistero, non le nascose ma le usò per opere utili. Ebbe insegnanti di prim'ordine, come Theagenis, Secondo, Polémone ed altri. Data la sua formazione, divenne uno dei migliori oratori della sua epoca.
     Mentre a Roma imperava Antonio, divenne console in varie province dell'Asia, oltre che capo dei giochi Panatenaici e Panellenici. Si sforzò nel provvedere al bene delle città a lui affidate: una di esse, Alessandria di Troade, soffriva per mancanza d'acqua, per cui egli interessò l'imperatore Adriano a fornirgli i mezzi finanziari per costruire un acquedotto; il preventivo era di tre milioni di dracme dell'epoca ma, in sede di consuntivo, per terminare l'opera, occorrevano altri quattro milioni: Adriano si rifiutò ed addirittura si lamentò con il padre di Erode dicendo che suo figlio era uno sprecone; ma Erode, messosi una mano sul cuore ed una in tasca vi provvide personalmente.