Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte seconda)


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     Ci siam un po’ dilungati nel tratteggio della sua personalità, per dare qualche anticipazione sul suo carattere, toccherà poi alla fine verificarne l’esattezza. Tra i vari autori che riassumeranno la sua vita, in orazioni o voci biografiche, suoi contemporanei, questi due, Oldelli e Garbarini sono quelli che più hanno scavato nella psicologia del personaggio ed occorre dire che le loro parole, riportate fedelmente, per filo e per segno, solo in parte depurate da un’edulcorata retorica tipica dell’epoca, sembra che producano l’effetto che si dimostrerà convincente.

     Torniamo ai fatti che si stanno svolgendo. Il P. gen. Clementi ed il proc. gen. Caselli avevano già rivolto una supplica al Beatissimo Padre poiché il 26 maggio prossimo, vigilia delle Pentecoste, nella chiesa e convento di S. Marcello si congregherà il capitolo generale per l’elezione dei nuovi superiori, di voler benignamente concedere a tutte le chiese dell’ordine l’indulgenza plenaria per tutti i fedeli, per la durata del capitolo, come è già avvenuto in passato. Pio VI l’ha concessa, con benedizione apostolica, da San Pietro, col sigillo dell’anello piscatorio, gia l’11 gennaio, e suo nipote, il card. Romualdo Braschi Onesti la ha inoltrata. (5)

     Il candidato più idoneo sarebbe sicuramente Caselli, ma vi è un grosso scoglio da superare. Probabilmente (leggasi “certamente”) chi lo vorrebbe fortemente far assurgere al generalato è il card. Andrea Corsini, che quest’anno abbiam visto celebrare la messa solenne al cospetto del Papa nella Cappella Sistina, il quale è anche card. protettore dell’ordine e, quindi, conosce bene il suo candidato.

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(5) Registro Procuratori Generali, Appendice, ff. 458-59. La fonte principale di questo capitolo: O.S.M., Epistualae Priorun Generalium, s. I, 43 (1792), ff. 2-118.