Carlo Piola Caselli
Il card. Carlo Francesco Caselli (parte prima)


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     Il tutto terminato il S. Padre si portò al suo faldistorio, e genuflesso avanti al medesimo, come pure si genuflessero gli Emi Sigg. Cardinali, i Prelati e tutti gli altri, che erano intervenuti alla Cappella, da’ Cappellani Cantori Pontifici fu cantata l’Antifona Santa Maria succurre miseri ec., e indi le Litanie della Bma Vergine, le quali terminate la Sant. Sua cantò le Orazioni già prescritte a recitarsi per i presenti urgentissimi bisogni di S. Chiesa; e ciò terminato Sua Bne deposti gli abiti sagri alla stanza de’ paramenti, discese alla Basilica Vaticana, ove soddisfatto alla sua esemplarissima devozione, si restituì alle sue Pontificie camere”. (103)
     Il 6 aprile 1791 Pio VI concede un breve d’indulgenza per i frati dell’ordine intenti a promuovere la concordia tra i principi, all’estirpazione delle eresie, alla pia esaltazione della Santa Madre Chiesa, che effonde preghiere a Dio. Il card. Braschi degli Onesti lo fa notificare ed il procuratore generale deve porlo accuratamente in archivio e farlo rinnovare ogni sette anni. (104)
     Il convento dei Servi di Bologna ha un arretrato di ben 4.069 messe, percui Caselli versa la ‘multa’ di 30.000 scudi al cassiere Ricci del Banco di Santo Spirito, delegato a riscuotere dalla rev. Fabbrica di San Pietro, in base alla composizione col notaio sacerdote Cherubini della suddetta.
     Il sacerdote servita Teobaldo M. Aliberti, figlio del convento della B.V. Addolorata di Sommariva del Bosco, travagliato da nove anni di oppressioni di petto, come attestato dai medici, chiede benigno indulto, percui vien redatta in latino la supplica del 16 maggio dal convento di S. Marcello al B.mo Pater. Tuttavia, la nota informativa del Caselli rileva che l’aria di Sommariva, della Vezza e del luogo natìo siano uguali, malgrado l’impegno vivissimo del Ministro del Portogallo presso la sacra congregazione.

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(103) Diario Ordinario, a. 1791, n. 1672, dell’ 8 genn., p. 20 e n. 1674, del 15 genn., pp. 2, 4-5; Notizie per l’Anno MDCCXCI, Stamperia Cracas, pp. 228-30. Notiamo che il Papa non indossa la tiara, che è stata ricomposta e restaurata, quindi esposta in San Pietro, con grande ammirazione di tutti i personaggi convenuti. Il faldistorio (dal ted. Faltstuhl) è una specie di sedile a cavalletto pieghevole, usato anche dal pontefice, quando s’inginocchia, per appoggiarvi le braccia.

(104) Reg. Proc. Gen., Appendice, ff. 456-57.