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Il "Ballon du Sacre" e l'inizio del diritto aeronautico di Carlo Piola Caselli

Presentazione del libro





Carlo PIOLA CASELLI
Il “Ballon du Sacre” e l'inizio del diritto aeronautico, Amazon, 12 novembre 2015, pp. 111
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In copertina: André-Jacques Garnerin e Célestine Henri.

      In seguito alla ratifica del Concordato del 1801 tra Pio VII e Bonaparte, Primo Console, con cui si era ristabilita la religione cattolica in Francia, Napoleone, fattosi proclamare Imperatore, volle che il Papa andasse a Parigi per il "Sacre", ossia per la solenne cerimonia dell'incoronazione, che si svolse il 2 dicembre 1804 a Notre-Dame.
      Nei giorni seguenti furono fatti molti festeggiamenti, il 3 con un innalzamento di cinque aerostati in Place de la Concorde, uno dei quali molto decorato, poi la sera del 16 la città di Parigi fece lanciare in onore suo e di Giuseppina, dalla piazza della cattedrale, il grande pallone ad idrogeno, detto il "Ballon du Sacre", il quale, senza persona a bordo ed in balìa del vento, andò dapprima a librarsi sul Delfinato, poi sulle coste a sud della Francia e quindi venne portato dalle correnti aeree, sorvolando il Mediterraneo, con un volo complessivo di 22 ore, fino al Lago di Bracciano dove, avendo perso quota, all'imbrunire del 17 venne rincorso invano dai pescatori di Anguillara, i quali però riuscirono ad impossessarsene la mattina del 18, anche se in maniera furbesca, essendo finito su di un albero a Vigna Campana, dall'altra parte dello specchio d'acqua.
      I simpaticissimi pescatori anguillarini lo recarono baldanzosamente, come un trofeo, al feudatario di Anguillara, Filippo Agapito Grillo duca di Mondragone e Grande di Spagna, il quale si accorse che portava con sé un biglietto di André-Jacques Garnerin, l'aerostiere che lo aveva confezionato e lanciato, allora capì, tanto più che in quel periodo il Papa era ancora nella capitale francese, quanto fosse urgente, tramite la propria madre residente a Roma, la principessa Maria Rosa Sanseverino, fare avvertire del prodigioso evento il segretario di Stato cardinale Ercole Consalvi, residente al Quirinale, il quale così poté informarne la stampa ed inviare un corriere straordinario a Parigi. Poi questo globo aerostatico venne esposto nella Biblioteca Apostolica Vaticana.
      All'inizio discussero della questione tutti i dotti, principalmente in Italia ed in Francia, poi quando la città di Parigi volle premiare con 30 marenghi d'oro il commando dei pescatori, che aveva recuperato il prezioso globo aerostatico, insorsero i vignaioli, nel cui terreno, feudo del marchese Giovanni Torlonia che lo aveva rilevato dal duca di Bracciano, era stato rinvenuto e carpito loro con astuzia, per avere la loro parte.
      Cosicché Torlonia reclamò l'aerostato, il duca non poté darglielo poiché era ormai diventato una questione di Stato, allora si rivolse a Consalvi per avere giustizia, il quale tagliò corto requisendo il pallone, proprio come fa l'arbitro, e mettendo tutto nelle mani di una «Congregazione Particolare», composta di tre giudici rotali (eminenze grige della cassazione dell'epoca), cosicché la vertenza venne intitolata «Romana Globi Areostatici», senza possibilità di appello, con il concorso di due avvocati di grande scienza giuridica e prestigio.
      In queste pagine trova posto anche il nuovo ruolo della donna del "primo impero", la quale ottiene un risalto senza precedenti, tanto la moglie di Garnerin, quanto quella del suo rivale Blanchard, ma anche di una giovane e bella amica, Célestine Henri, che l'aeronauta aveva voluto portare in volo ma le autorità rivoluzionarie avevano frapposto questioni di decenza che si appartassero fra le nuvole, ed anche in quel caso era sorta una disputa giuridica senza precedenti. Dall'esame dei documenti, condotto in chiave critica ed analitica anche sui dati tecnici, appare leggenda infondata che il "Ballon du Sacre" sia andato a sbattere sulla così detta "Tomba di Nerone" e che Napoleone se ne sia superstiziosamente adontato ed abbia cacciato via Garnerin. L'imperatore ha favorito la sventurata moglie di Blanchard poiché il marito era stato testimone di un episodio in cui egli, quando era giovane cadetto, aveva voluto conquistare, invano, un posto di argonauta celeste. Inoltre, mancando all'epoca la dirigibilità dei Palloni, non essendoci ancora dei motori adatti, essi erano destinati a rimanere in balìa dei venti, infatti, come vediamo, anche lo zar se ne era interessato, invitando Garnerin in Russia, il quale vi soggiornò con moglie ed amica, ma poi aveva lasciato perdere, e così anche gli inglesi.
      L'autore, Carlo Piola Caselli, è esperto dell'epoca napoleonica, oltre che di storia del “più leggero”, avendo scritto, anni fa, un volume intitolato «Studi in onore di Carlo Lucangeli per il bicentenario del suo volo a Roma», pubblicato dallo Stato Maggiore dell'Aeronautica, ma anche del “più pesante” con il libro «Gabriele D'Annunzio e gli eroi di San Pelagio», e possedendo due archivi aeronautici. Fatta quindi la disamina dell'evento, di alcune discussioni scientifiche in merito, lette le pagine dei vari diari tenuti anche da alcuni personaggi del seguito del Papa, conservati nell'Archivio Segreto Vaticano, in biblioteche ed archivi di Roma e di Parigi, avendo fotografato e studiato oltre 300 pagine manoscritte inedite su questo argomento, ha potuto dare particolare risalto alle questioni aeronautiche che i legali hanno dovuto affrontare, risalendo al diritto romano, per cercar di sviscerare i nuovi concetti come ormai tendevano a profilarsi.