Carlo Piola Caselli
Generale Angelo Piola Caselli


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L'analisi critica

     I fatti relativi alla battaglia di Montebello agli studiosi sono arcinoti, per gli altri ci limitiamo a riassumere che forti unità di fanteria e cavalleria del V corpo d'armata austriaco, di circa 19.000 uomini, inviato oltre il Po, si scontrano con le fanterie francesi e con una brigata della cavalleria sarda, 750 cavalieri del colonnello Gerbaix de Sonnaz, (16) con violenti combattimenti in cui si distinguono i cavalleggeri che, con cariche susseguentesi, frenano gli avversari, consentendo così alla fanteria francese di respingere, verso la fine della giornata, gli austriaci, che perdono più di 14.000 uomini contro i 7.000 dei franco-sardi. Infatti, nella ricostruzione critica della battaglia che farà il capitano Carlo Rocca, diretto collaboratore del gen. Alberto Cavaciocchi all'Ufficio Storico, scrive testualmente “La cavalleria Sarda aveva in tal modo soddisfatto al compito di segnalare l'avvicinarsi del nemico e di disturbarlo”. (17)
     Rocca, nel suo approfondito studio, dedica un intero capitolo a Montebello, (18) scrutando le colonne avversarie, la tipologia del terreno, i pendii, le piante di gelso che limitano il campo visivo per chi stia nel piano, ricorda il capitano Piola Caselli che ha fatto dissellare i cavalli, il suo pronto intervento ed il ferimento, ma ne scrive anche uno critico “Sull'ordinamento e sull'impiego delle grandi unità”, analizzando le battaglie del 1859 e quindi, prima fra tutte, questa:

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(16) Col. cav. Maurizio Gerbaix de Sonnaz, “per l'intelligenza, energia e coraggio con cui dirigeva i movimenti delle sue truppe” promosso magg. gen. dell'arma di cavalleria e med. d'o. al v.m. poi sen. del regno e 1° aiutante di campo di Sua Maestà.

(17) USSME, Sintesi della Relazione della Campagna del 1859, Manoscritto dal Capitano Rocca, G-17, b. 64, fasc. 45, a p. 24.

(18) USSME, G-17, b. 64, fasc. 35, III, Montebello, ff. 14-24.