Carlo Piola Caselli
Generale Angelo Piola Caselli


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     “Non appena avvistati gli ussari alle prese coi pochi cavalleggeri del capitano Cravetta, il 3° squadrone si slanciò alla carica. L'urto fu violento e gli ussari furono respinti fin presso ai due pezzi che erano stati collocati allo sbocco occidentale di Casteggio. Seguì una mischia tremenda nella quale il sottotenente Scassi (9) venne colpito a morte ed il capitano Piola Caselli fu più volte ferito. Il capitano Cravetta, rannodata al 1° squadrone la frazione di esso che era agli avamposti, guidò lo squadrone riunito in aiuto del 3°, lo disimpegnò e con esso si ritrasse dalla lotta”. (10)
     Anche il Diario Storico-Militare riporta l'episodio con le seguenti parole:
     “La testa di colonna nemica composta di cavalieri Reggim(enti) Haller uscendo da Casteggio verso la nostra truppa fu ricevuta con una carica dei Cavalleggi(eri) di Novara fatta con un coraggio ed ardire incredibile. Nella zuffa il Cap.° del 3° Squad(ron)e C(on)te Piola ebbe una grave sciabolata alla testa ed una fortissima al braccio sinistro. Il Sotto T.te Scassi, giovane risoluto e di gran ardire rimase ucciso d'un colpo di sciabola”. (11)
     Angelo Piola Caselli, mentre il suo cavallo stramazza al suolo, appena può esser soccorso, dapprima confortato dall'alito del fedele animale che, quando riavutosi, lo tira verso la salvezza, vien portato all'ospedale. Fa inviare un telegramma alla moglie, “Son vivo, carico di polvere e di ferite, contento di aver fatto il mio dovere”. (12) I messaggi potrebbero però essere due, poiché vi è un'altra versione, oltre a questa riportata nel Dizionario del Risorgimento, un pizzico più poetica, messa insistentemente nel testo ed in epigrafe ai due volumetti Dal 1859 al 1866, Ricordi di un veterano (capitano Giuseppe Pazzi), “Sono coperto di gloria e di ferite. Ciò basti per dirti che vivo ancora alla patria ed al tuo amore. Il Capitano Piola Caselli ferito a Montebello”. (13) Vien decorato pressoché sul campo, con Regio Decreto del 25 maggio (riceve infatti l'onoreficenza in ospedale) dell'ambitissima croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia con la seguente motivazione: “Pel coraggio ed ordine col quale attaccava il nemico alla testa del proprio Squadrone – Riportava gravi ferite al cranio ed al braccio”. (14) Ma con tempistica ancora maggiore, vien insignito, con decreto imperiale di Napoleone III, il 23 maggio, anche della croce di cavaliere della Legion d'Onore di Francia per essersi distinto nel fatto d'arme di Montebello ed autorizzato a fregiarsene per determinazione sovrana di detto giorno. (15)

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(9) Tenente conte Onofrio Scassi, del 3° squadrone del Novara, med. d'arg. al v.m. alla memoria.

(10) Salvator GOTTA, Ottocento, Baldini & Castoldi, Milano, 1942, v. III, pp. 171-72 e 189.

(11) USSME (Ufficio Storico Stato Maggiore Esercito), Regg.to Cavalleggieri di Novara. Diario storico-militare, “Specchio indicante i movimenti che ebbero luogo giorno per giorno dalle singole frazioni di questo Regg.° dal 27 Aprile a tutto il 10 Giugno 1859”.

(12) C. ROCCA, nel Dizionario del Risorgimento Nazionale, diretto da Michele Rosi, Vallardi, 1930, alla voce Angelo Piola Caselli (riporta anche la voce relativa a suo fratello Carlo Piola Caselli).

(13) Palermo, 1904.

(14) USSME, G-17, b. 64, foglio a stampa nel Manoscritto dal Capitano Rocca, fasc. 46, Elenchi di ricompense. Del Novara, al maggiore Luigi Soman la medaglia d'argento al v.m. e al cav. Giovanni Vasco la croce di cav. dell'Ordine Militare di Savoia. L'episodio che ha fatto dissellare i cavalli e distribuire la biada, anche in USSME, L-3, fasc. 15 (Montebello). Sull'azione del Novara, “Sul Tutto”, n. 6, 2006, Il reggimento Lancieri di Novara, alle pp. 6-7. USSME, La guerra del 1859 per l'Indipendenza d'Italia, Roma, 1910, vol. I, Documenti, a p. 626.

(15) Archivio Piola Caselli, sez. Angelo P. C., Stati di servizio.