Carlo Piola Caselli
Generale Angelo Piola Caselli


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La battaglia di Montebello

     Dopo il cosidetto 'decennio di preparazione' per affrontare il formidabile esercito austriaco, prende parte alla seconda guerra d'indipendenza. Possiamo desumere direttamente da un suo opuscolo le operazioni alle quali ha partecipato. Comandato con il suo reggimento a servire sotto gli ordini del generale Baraguay d'Hilliers mancante ancora di cavalleria, copre tutto il corpo d'armata francese dal Po agli Appennini, a cavallo della grande strada che tende a Piacenza. Nelle continue perlustrazioni effettuate, tanto in pianura che in collina, osserva che i paesi minacciati dagli austriaci chiedessero tutti armi per difendersi, avendo pronta ogni cosa per barricarli, anzi a Casteggio, dove c'è una gioventù animosa, quantunque male armata, ne son state costruite due, per difenderne l'accesso. Angelo Piola Caselli vi giunge la sera del 19 maggio 1859, vigilia della battaglia di Montebello, reduce da una lunga perlustrazione alla testa di soli sei soldati: un distaccamento di usseri, del conte Haller, di circa 60 uomini, si avanza, tentando di penetrare nel paese, ma vien ricevuto a schioppettate e, di fronte alla carica di questo manipolo, si dà alla fuga, non senza aver fatto fuoco contro di loro che, per fortuna, rimangono illesi, lui solo avendo il cavallo ferito.



Il combattimento di Montebello (disegno di Quinto Cenni)

     Qui le note di Angelo divengono critiche: al mattino del 20, quando gli austriaci aprono il fuoco a Casteggio, alla barricata stanno ancora molti cittadini che poi, insieme a loro, retrocedono, allorché si vedono le forze avversarie spiegarsi in linea di battaglia. Montebello, posto in istato di difesa, anche con sole opere in terra ed occupato prima della battaglia, avrebbe forse impedito l'avanzarsi così rapido del nemico e costato meno sangue ai francesi, che per riprenderlo dovettero scacciare gli austriaci di casa in casa. (5)

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(5) (Angelo PIOLA CASELLI), Regno Italico, sue forze, sue difese, considerazioni di un uffiziale di cavalleria, Pinerolo, 1860, a p. 25-26.